As If I’ve never seen you before.

Ho iniziato As if I’ve never seen you before nell’estate del 2020, quando dopo anni all’estero ho deciso di rientrare in Italia.

Sono nata nella capitale, dopo tre anni la mia famiglia si è trasferita in provincia. Roma ho iniziato a viverla frequentando il liceo vicino a San Pietro e uscendo la sera nei quartieri più periferici; la consideravo una città caotica, affollata e sporca. La storia su cui inciampavo, la magnificenza dei monumenti, il suo splendore erano del tutto trascurabili. A Roma ci stavo dentro senza accorgermene. Nel 2010 sono andata via dall’Italia.

Quando ho visto La grande bellezza di Paolo Sorrentino ero a Londra già da anni. I titoli di coda scorrono su immagini che rivelano la città all’alba lungo il Tevere, sono rimasta seduta fino alla fine, piangendo, avevo una sensazione di vuoto, o forse era di troppo pieno.

Mi sono accorta, in un cinema di Hackney, della bellezza e della potenza della città in cui sono nata.

In questa serie, durante questo anno, che mi ha mostrato Roma piena di solo se stessa, nitida, silenziosa, ho cercato queste lacrime di emozioni che avevo pianto.

Le ho trovate nei dettagli, nei gesti delle statue, nella grandezza dei pini domestici, nei vortici del Tevere, osservando le nuove e le vecchie generazioni di romani. Scavo e tolgo dalla sua complessità i particolari, i sprazzi di bellezza e magia che ora vedo ovunque. Mi sono utili a immaginarmi qui nel futuro.

Questa Roma sembra concedersi con più vigore e sincerità, a ritmi diversi, più ordinati, fa pensare all’inizio di una nuova era.

eng.

I started As if I’ve never seen you before in the summer of 2020 when after years abroad I decided to return to Italy. I was born in the capital, after three years my family moved to the countryside. I began to experience Rome by attending high school near San Pietro Cathedral, I considered the city chaotic, crowded and dirty. The story I stumbled upon, the magnificence of the monuments, its splendor were completely negligible. I was in Rome without realizing it. In 2010 I left Italy.

When I saw Paolo Sorrentino's movie The Great Beauty I had been in London for years. The credits roll over images that reveal the city at dawn along the Tiber river, I sat until the end, crying, I had a feeling of emptiness, or maybe it was of being too full. I realized, in a cinema in Hackney, about the beauty and power of the city where I was born. In this series, during this year, which showed me Rome full of only itself, clear, silent, I looked for these tears of emotions that I had cried.

I found them in the details, in the gestures of the statues, in the size of the pines, in the whirlpools of the Tiber, observing the new and old generations of Romans. I dig and remove from its complexity the details, the flashes of beauty and magic that I now see everywhere. This Rome seems to grant itself with more vigor and sincerity, with different and more orderly rhythms, it suggests the beginning of a new and flourishing era.